Watch: questo non è un orologio

Apparso sul blog: Rebel code su Nòva, inserto del quotidiano Sole 24 Ore.

link esterno: Watch: questo non è un orologio sul blog: Rebel code

Apple ha cominciato a pubblicizzare sul suo sito Watch, una device a forma di orologio per cui è prevista l'uscita nel 2015. Considerando le folle di sibariti che si sono appena accalcate per comperare l'ultimo telefono, pure che lo stesso viene ceduto a una cifra considerevole, penso che valga la pena portarsi avanti e fare due considerazioni anticipate sull'arrivo dell'oggetto, perché di innovazione tecnologica con ricadute sociali si tratta.

Dalla pagina di presentazione di Apple Watch, alla voce specifiche tecniche: "[…] uno speciale sensore usa infrarossi e luci LED e fotodiodi per rilevare il battito cardiaco, insieme all'accellerometro, al GPS e al Wi-Fi del tuo iPhone, per misurare tutti i tipi di movimento fisici, dal semplice stare in piedi all'allenamento intensivo. Questo permette ad Apple Watch di avere un quadro comprensivo della tua attività giornaliera […]"

Non è un orologio, ma è un computer appoggiato al corpo, per ascoltarlo e monitorarlo. il nuovo iWatch si presenta con la caduta della collaudata formula della “i” davanti, in uso da Apple dall'iMac in poi e mira a conquistare il mercato della salute. È l'estensione di una device, lo smartphone iPhone, col quale dialoga costantemente tramite bluetooth. È in grado di dare informazioni sull'ora, il tempo e sui messaggi ricevuti. Quello che lo rende innovativo è la capacità di misurare i battiti cardiaci. Viene presentato come uno strumento per atleti dilettanti, i quali potranno misurare le loro prestazioni mettendo a confronto il tempo utilizzato per percorrere una data distanza con lo sforzo consumato, potranno così archiviare i loro dati e metterli a confronto con quelli degli amici. Non è l'unica funzionalità possibile, uno strumento in grado ascoltare il polso permette di presentare a un medico uno storico del proprio cuore, non limitando l'analisi alla valutazione momentanea del medico e permettendo delle diagnosi più accurate. Qualunque persona abbia o abbia avuto problemi di cuore avrà un naturale beneficio dalla capacità di monitorarsi. Il Watch è in grado di sapere se una persona è viva o morta, si accorge delle variazioni dei battiti cardiaci e in questo senso si propone a come strumento di monitoraggio di anziani e persone sole, superando il salvavita Beghelli. Il battito cardiaco è legato a variazioni dell'umore ed emozioni, unendo queste informazioni al luogo, il tempo e come precisato da Apple stessa, dalla conoscenza del tipo di attività in corso, è ipotizzabile che si crei lo spazio per nuovi sistemi di profilazione degli utenti. Non ci sarà più bisogno di chiedergli se hanno gradito il film che hanno visto al cinema, se sono spaventati dall'aumento della polizza vita, se sono ancora innamorati, se si preoccupano guardando il Tg. Essendo in grado di sapere e di comunicare lo stato delle funzioni vitali della persona che lo indossa, nonché il luogo dove si trova, rappresenterà anche uno strumento utile per il controllo sociale, ad esempio ad uso di un genitore apprensivo che desidera sapere che i figli non stanno correndo pericoli e sono raggiungibili mentre giocano lontani dalla sua vista. Un doppio tap sull'iconcina del contatto procurerà alla persona una vibrazione del polso. Per dire: ti penso, i like you, tutto ok? Torna a casa in fretta che ho buttato la pasta.

Uno strumento formidabile per indagini di mercato, indispensabile per la salute delle persone a rischio, utilissimo per chi compie attività fisica, capace di controllare e monitorare. Parliamo dunque di atleti, malati, anziani, persone sole e bambini. Manca qualcuno? Ci sono tutti presupposti perché l'ingresso di Apple nella biometrica rappresenti un successo. I competitori seguiranno appena le condizioni bio-legali lo permetteranno, Google e Facebook sanno già troppe cose sui loro clienti per permettersi di entrare adesso nella biometrica, il compito di aprire la strada è delegato ad Apple l'innovatrice e al suo raffinatissimo pubblico della classe egemone. Uno strumento di misurazione corporea perennemente collegato in rete è qualcosa che George Orwell non poteva immaginare nella sua implementazione pratica, ma sicuramente non poteva ipotizzare la perversione di saperlo distribuito a carico economico dell'individuo che viene monitorato. Il bracciale elettronico infatti non è una punizione per i devianti dalla norma, ma un oggetto molto costoso, che rappresenta lo status di appartenenza alla élite sociale. Bisogna avere il contante per dimostrare di appartenervi a questa classe, non è gratis. È possibile che in futuro le assicurazioni sulla vita saranno disponibili a fare sconti per chi mette a disposizione i suoi dati corporei aggregati, gli incontri sentimentali potranno essere preceduti da uno scambio di dati a certezza della buona salute, assenza di MST e bontà dei geni trasmettibili. I dati sono una merce di scambio. Un oggetto salva vita. Una vita da subalterni. Le positività sono notevoli e l'utilità sociale anche, dunque gli oggetti che interagiscono col corpo si diffonderanno ampliando la loro area d'azione. Potranno ad esempio sempre dal polso monitorare il livello di acidità del sudore ed estendere la possibilità di diagnosi. L'autorità, pur cercando modi non punitivi per prevenire problemi, sarà sicuramente interessata nella possibilità di conoscere lo stato emotivo e fisico, oltre al luogo dove si trova una persona. Ecco che potremmo avere l'automobile che non parte se non ha l'ok dell'oggetto (potrebbe essere un Watch?) che garantisce che l'autista è sobrio e in buona salute. Sarà necessario togliersi l'orologio (disconnettersi dal sistema) per assumere droghe senza prescrizione, ma bisognerà attendere di essere nuovamente sobri prima di rimetterlo. Plausibilmente esisterà una funzione di disattivazione che solo chi potrà permettersi di aumentare il bonus/malus della sua vita utilizzerà, in quanto disconnettersi dal sistema sarà rischioso e costoso.

Il passo successivo potrebbe essere lasciare che l'oggetto senza limitarsi ad ascoltarlo, comunichi col corpo, come una permanent flebo, ad esempio fornendo l'insulina ad un diabetico quando la necessita, senza bisogno del suo intervento. La stessa cosa potrà essere fatta per gli ansiolitici e i tranquillanti, ma in questo futuribile caso il nome dell'oggetto sarà iSoma l'anti-anomico.