La guerra ai whistleblower

L'11 aprile Julian Assange viene trasportato di peso fuori dall'ambasciata dell'Ecuador, che gli aveva concesso asilo per quasi sette anni. Da allora è prigioniero nel Belmarsh Supermax, carcere di massima sicurezza alla periferia di Londra, nato nel 1991 per ospitare detenuti politici e che porta il soprannome di Guantanamo Britannica.

Poche ore dopo viene arrestato in Ecuador Ola Bini, sviluppatore svedese di software libero. Non è formalmente imputato ma il governo dichiara che è stato arrestato per sospetta partecipazione al crimine di assalto all'integrità di un sistema informatico. Viveva a Quito da sei anni. Ola Bini è amico di Julian Assange. Il quotidiano svedese Aftonbladet pubblica una lettera aperta di Noam Chomsky, Yanis Varoufakis, Arundhati Roy e Brian Eno che chiede al governo svedese di intervenire per la sua liberazione. Il sito freeolabini.org ospita le firme di solidarietà e le sue lettere dal carcere.

Il 10 maggio viene rilasciata Chelsea Manning, l'analista che ha denunciato nel 2010, usando Wikileaks, i crimini di guerra americani in Afghanistan per cui ha scontato sette anni di carcere militare durante i quali è stata torturata, dichiara Amnesty International. Ha ricevuto clemenza dal presidente uscente Barack Obama. Era nuovamente in prigionia da due mesi in Virginia per il suo rifiuto a testimoniare davanti a un gran giurì proprio sul caso Wikileaks. Lei afferma di non voler contribuire all'abuso che il processo e la segretezza del grand giurì rappresenta. "Ho la scelta tra tornare in prigione o tradire i miei principi. La seconda ipotesi rappresenta una prigione ben peggiore di quella che il governo mi può costruire" @xychelsea.

La sua scarcerazione è dovuta allo scioglimento del gran giurì, ma uno nuovo si è già formato notificandole un secondo mandato di comparizione con scadenza il 16 maggio e se rifiuterà di testimoniare come ha annunciato, tornerà in carcere.

Il primo maggio Assange è stato condannato a 50 settimane di carcere in Inghilterra per non essersi presentato alla polizia nel 2012 per rispondere alle richieste svedesi sulle accuse di stupro, rifugiandosi invece nell'ambasciata ecuadoriana. Il 7 maggio ha ricevuto la visita e le parole di supporto di Pamela Anderson che lo ha definito una persona innocente che non ha mai commesso atti di violenza e l'appello delle Nazioni Unite, Gruppo di Lavoro sulle Detenzioni Arbitrarie (WGAD) che ha descritto la sentenza per violazione della cauzione come sproporzionata.

Il 9 maggio, ancora in Virginia, viene arrestato il trentunenne Daniel Hale, ex analista dei servizi, per aver fornito informazioni classificate sull'uso dei droni da guerra ai giornalisti di The Intercept, sito di giornalismo investigativo co-fondato da Glenn Greenwald, il giornalista che ha rivelato il programma di sorveglianza globale di UK e USA, tramite i documenti forniti da Edward Snowden con l'aiuto di Wikileaks. L'Espionage Act, che viene usato per perseguire chi rilascia informazioni riservate, è una legge della prima guerra mondiale ed è stata riutilizzata prima dall'amministrazione Bush, ma continua ad esserlo in crescendo da Obama e da Trump.

Il 13 maggio viene riaperta in Svezia l'inchiesta sull'accusa di violenza sessuale che grava su Assange del 2010. Il magistrato ha dichiarato che la nuova circostanza, la detenzione in UK, ora permette di chiedere l'estradizione in Svezia e l'interrogatorio è richiesto per completare l'inchiesta che era stata chiusa nel 2017. Se Assange darà il consenso, dichiarano le autorità svedesi, potrebbe avvenire nella prigione inglese. Wikileaks dichiara che sarà l'occasione per Assange di pulire il suo nome.

Sarà un giudice inglese a decidere a quale richiesta di estradizione dare precedenza, Svezia o USA, nell'irrisolto contesto Brexit. Gli USA hanno mostrato l'intenzione di dare un chiaro messaggio a whistleblower e giornalisti. La guerra in corso spinge alla criminalizzazione degli strumenti crittografici, ma chiedere l'estradizione di un giornalista straniero in relazione alla divulgazione tramite WikiLeaks di oltre 1 milione di informazioni militari e documenti diplomatici è essenzialmente una richiesta per giornalismo scomodo che segnerebbe un precedente pericoloso.