Apparso su Alias, inserto de il Manifesto, il 19 gennaio 2019.
link esterno: Beffare Facebook, il Manifesto online del 19 gennaio 2019
Lo scandalo di Cambridge Analytica, compagnia inglese che ha comperato milioni di profili di Facebook per influenzare le elezioni in diversi paesi, è un momento di passaggio per la consapevolezza pubblica riguardo i social media. Prima era una comodità, ora è palesemente uno strumento di controllo del consenso e Zuckerberg ammette davanti al Senato che di mestiere fa pubblicità: "we run ads". La comunità attivista hacker italiana, forse perché comunicava già in rete, ha inizialmente ignorato Fb, per poi rilevare una nota di limitazione del danno: non postare contenuti originali. Chi usa Fb abbia almeno cura di utilizzare una propria comunicazione presente altrove, sito o blog. Per mantenere la memoria delle proprie attività, storicizzarsi e ridurre la dipendenza. Pochi anni fa per collegarsi ad internet occorreva uno sforzo e si parlava di digital divide, oggi la connessione alla rete è incentivata dallo smartphone e necessaria, pena la morte sociale, ma il canale è stato occupato da un monopolio. Da qualche mese grazie all'inchiesta di Channel 4 sappiamo che il canale di comunicazione è truccato. Fb gestisce il tempo libero e tiene una preziosa mappa delle relazioni di potere tra gli individui. Raccoglie e rivende ogni tipo di dato, affettivo, lavorativo e politico. Ma permette di raggiungere pìu gente possibile. La sua potenza è enorme e cede delle briciole a chi organizza eventi, ad esempio contare e prevedere il numero di partecipanti. Essendo un monopolio, non c'è alternativa, ed esiste la tendenza nichilista ad accettare supinamente qualcosa da cui non si vede rimedio, anche da parte di entità che fanno attività politica dal basso. Anche se Fb scheda, censura, non permette anonimato né voci collettive. La consapevolezza non sembra sufficiente per evitare di usare l'accogliente tutto sempre illimitato gratis. Datemi convenienza o morte! Ironizzavano i Dead kennedys parafrasando il discorso: libertà o morte del rivoluzionario americano Patrick Henry. Compresa la natura di Fb e non aspettandosi improbabili interventi esterni come una regolamentazione, uno scorporo o nazionalizzazione, è necessario continuare a cercare soluzioni. Due hacklab, spazi liberi di sperimentazione tecnica e politica, hanno proposto degli approcci dal basso al problema.
Bida a XM24 Bologna ha costruito la propria rete usando il software libero Mastodon, una piattaforma di microblogging indipendente. Un social network autogestito usabile anche da chi non ha competenze tecniche. "Crediamo che una risposta possibile che si può dare nell'immediato al monopolio incontrastato dei social network commerciali sia tentare strade alternative capaci di creare delle emorragie di utenti e contenuti". L'approccio in autonomia riporta l'attenzione sulla questione del potere, ad esempio i costi per tenere acceso un Pc che gestisce 100 utenti sono diversi da quelli per gestirne 10mila e la potenza di fuoco di Fb che gestisce 2 miliardi di account non è avvicinabile. Unit a Macao Milano rileva che gli strumenti per comunicare esistono già, sono l'email per l'organizzazione e il sito web con feed RSS per la diffusione: "L'email è portatile, collaudata, universalmente accettata, archivabile, asincrona. Il feed RSS non impegna a creare un account per seguire chi diffonde contenuti". Un approccio verso l'educazione con rifiuto della delega, ma in un contesto sociale di crisi dove è preferita l'economica velocità del controllo alla costosa lentezza dell'educazione e dove la polpetta avvelenata di Facebook ha già sedotto la quasi totalità dei partecipanti.
Log out. Entrambi gli hacklab propongono di non usare Facebook. Se non basta, non resta che scendere in strada. La piazza, l'agorà virtuale è stata occupata dal centro commerciale, aprire un negozio non ci interessa e la strada della protesta online non può passare da Facebook ma forse dal disturbare il funzionamento della macchina. Il sabot digitale, lo zoccolo che blocca l'ingranaggio. Dal passato ricordiamo il netstrike, il virus, la crittografia, il redirect, il defacing, il leak e le reti con protocolli alternativi, ma oggi la relazione di potere è più squilibrata che in passato.
finale alternativo
Dalle memorie di Nada Ludd: Un gruppo di performer ha affittato in Bitcoin un peschereccio a Gibilterra. Avanti e indietro per lo stretto tentano di comunicare con i cetacei di passaggio. Si sa, gli artisti sono così, parlano con balene e delfini. L'argano di poppa trascina un lungo cavo d'acciaio che ara il fondale con una lama e trancia la dorsale che collega l'Europa. Un momento di riflessione.