Il caso PRISM, AI e le vie digitali per non essere spiati

Apparso su Nòva, inserto del quotidiano Sole 24 Ore, 08 settembre 2013.

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link esterno: articolo su Nòva online 8 settembre 2013

Lo stato d'emergenza ha conferito enormi poteri alle agenzie incaricate della sicurezza nazionale. Dal Patriot Act del 2001 gli Stati Uniti ritengono di poter intercettare ogni comunicazione che valichi i loro confini nazionali, e molti nodi importanti di Internet si trovano negli Usa. Sono Americane infatti aziende come Apple, Google e Dropbox, le quali conservano come servizio i dati dei loro clienti: indirizzario, calendario, fotografie. Di fatto quando si naviga in rete si viene sottoposti alla legislazione Americana. È caduto il limite tecnico dei costi legati allo spazio di stoccaggio, nel 2012 William Binney, ex ufficiale della National Security Agency Americana, dichiara che la Nsa ha intercettato 20 trilioni di comunicazioni tra telefonate, sms ed email. In Usa la sorveglianza come prevenzione nella lotta al terrorismo si è estesa dallo straniero al cittadino, il quale viene spiato e quindi trattato come potenziale nemico. I non cittadini Americani non hanno alcun diritto di privacy. Le compagnie che trattano i dati di milioni di utenti si sono viste chiedere le loro chiavi crittografiche master, che se ottenute permettono di sorvegliare direttamente gli utenti senza neppure bisogno di intercettazioni o di mandati legali. Al momento non risulta ufficialmente che Google, Facebook, Microsoft e Apple abbiano consegnato le loro chiavi. Queste pressioni forse sostenibili per le grandi aziende condannano alla chiusura le piccole entità come avvenuto per Lavabit, un servizio di email sicura che veniva utilizzato da Edward Snowden, l'ex tecnico della Nsa, ora rifugiato in Russia, che in collaborazione con i giornalisti del Guardian ha svelato l'esistenza di Prism, il programma di intercettazione telefonica fra Stati Uniti e Unione Europea. In agosto Lavabit chiude, il fondatore Ladar Levison dichiara l'impossibilità di continuare il lavoro senza diventare complice di un crimine e consiglia di non confidare i propri dati privati ad entità con sede negli Stati Uniti. Poco dopo chiude il servizio email di Silent Circle, azienda Americana che fornisce servizi di telefonia ed email sicura. Il co-fondatore Phil Zimmerman, creatore del software di crittazione Pgp, dichiara di non poter più garantire la sicurezza dei dati. La Repubblica Federale Tedesca annuncia che tutti i maggiori gestori garantiranno con la crittografia i dati dei loro clienti. Prism-Break, sito che elenca risorse per evitare la sorveglianza di massa, indica un server Italiano autogestito senza fini di lucro, Autistici/Inventati (A/I), come in grado di offrire un ventaglio completo di servizi consapevoli della privacy tra cui Hosting, Virtual Private Network, Messaggistica ed Email. Il Washington Post riporta questa valutazione in un articolo intitolato: Lavabit e Silent Circle hanno chiuso: Che alternative restano? Durante il mese d'agosto A/I, che abbiamo intervistato, chiude alle nuove utenze di fronte all'enorme quantità di richieste. Per riaprirle poco dopo.

Intervista ad Autistici/Inventati

Cosa vi caratterizza per essere indicati da Prism-Break come alternativa a Lavabit?

Esistiamo da dodici anni e cerchiamo con pochi mezzi, ma in maniera testarda di promuovere la libertà d'espressione e di conseguenza anonimato e privacy attraverso una struttura tecnica pensata senza l'idea di profilare l'utente, ma al contrario di tutelarne la riservatezza. Non teniamo log né dati personali e promuoviamo un utilizzo critico e consapevole della tecnologia. Forse per questo si sono interessati a noi.

Cambierà qualcosa?

L'attenzione rivoltaci ha portato a una discreta visibilità. Superato lo sbigottimento nel constatare la scarsità di alternative intorno a noi, abbiamo alzato la soglia d'attenzione verso chi richiede un servizio per accertarci che sia consapevole di chi siamo e da dove veniamo: il mondo dell'autogestione e dell'hacking. Sul piano tecnico siamo in costante evoluzione, ma il progetto continuerà ad essere ciò che è sempre stato: un esempio di come costruire Internet possa essere declinato privilegiando l'elemento relazionale agli interessi economici.

Quanta fatica costa essere un eroe della privacy?

Noi non siamo eroi di niente. Al limite qualche denuncia o processo, e la fatica di mantenere l'infrastruttura che cresce di anno in anno.

Quali soddisfazioni?

La comunità di cui facciamo parte è il nostro scopo e la nostra soddisfazione.

Quali sono i costi di gestione e come vengono supportati?

Il tutto costa attualmente tra i 10 e 15 mila euro l'anno, tra spese tecniche e legali. Le nostre entrate provengono da sottoscrizioni e donazioni.