Internet, intercettazioni in salsa tutta americana

Apparso su il Manifesto del 3 settembre 2013.

Sottoposti a pressione, chiudono i servizi di posta privata Americani e l'attenzione si sposta su Autistici/Inventati, server autogestito Italiano.

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Nel 2012 William Binney, ex ufficiale di alto livello della National Security Agency Americana, dichiara in alla conferenza Hacker Hope a New York che la NSA ha intercettato circa 20 trilioni di comunicazioni tra telefonate, sms, email ed altri dati. In pratica la NSA registra tutto quello che riesce. Lo spazio su disco ed i costi correlati non sono più un problema, non esiste un limite tecnico e le limitazioni legislative USA sono tutt'ora dipendenti dallo stato d'emergenza che permette eccezioni quando effettuate per salvaguardare la sicurezza nazionale. Il concetto di sicurezza nazionale si è espanso dal 2001 in poi. Gli stati Uniti considerano di poter intercettare ogni comunicazione che oltrepassi i loro confini nazionali, e molti nodi di Internet si trovano sul territorio USA. Americane sono le grandi compagnie come Google, Apple e Dropbox, che conservano i dati dei loro clienti come servizio, indirizzario, calendario, fotografie. Tutto quello che passa per gli Stati Uniti viene intercettato, di fatto quando si naviga in internet si viene sottoposti alla legislazione Americana. La sorveglianza contro il terrorismo si è estesa dallo straniero al cittadino Americano, che viene spiato e trattato come potenziale nemico. I non cittadini Americani godono di nessun diritto di privacy. Le entità governative USA hanno tentato di ottenere le chiavi crittografiche master delle compagnie che ospitano i dati di milioni di utenti, dopo la sorveglianza ai cittadini, queste domande di accesso rappresentano un'ulteriore evoluzione per la sorveglianza elettronica. Quando ottenute danno la possibilità di decrittare e sorvegliare gli utenti senza bisogno di intercettazioni o mandati legali che pure nel Foreign Intelligence Surveillance Act emendato dal Patriot Act nel 2001sono largamente permessi. Al momento non risulta ufficialmente che le grandi compagnie come Google, Facebook, Microsoft e Apple, abbiano consegnato le loro chiavi.

Durante l'estate la situazione si è complicata. In Giugno l'ex tecnico della NSA Edward Snowden, in collaborazione coi giornalisti del Guardian, rivela l'esistenza di un programma di intercettazione telefonica tra Stati Uniti e Unione Europea, chiamato Prism. Snowden, in questo momento rifugiato in Russia, utilizzava Lavabit, un servizio che permetteva di inviare email crittate. L'8 agosto chiude Lavabit, servizio di posta elettronica privato con 400.000 utenti. Il fondatore Ladar Levison dichiara di non poter legalmente rivelare le motivazioni e che la sospensione delle operazioni è dovuta all'impossibilità di continuare il lavoro senza diventare complice di un crimine. Conclude consigliando di non confidare i propri dati privati ad una entità con sede negli Stati Uniti. Il 9 agosto chiude anche Silent Circle, società Americana che forniva servizi di telefonia ed email crittate. Il co-fondatore Phil Zimmerman, creatore del software di crittazione PGP, dichiara di non poter garantire la sicurezza dei dati. Le pressioni che vengono effettuate dalle entità che si preoccupano di garantire la sicurezza nazionale USA sono forse sostenibili per le grandi aziende informatiche ma non sono certamente affrontabili per le piccole entità che preferiscono chiudere. In questo contesto la Repubblica Federale Tedesca annuncia che d'ora in poi i maggiori fornitori d'accesso garantiranno la crittografia delle email e dei dati ospitati a tutti i loro clienti. Prism-Break.org, sito che promuove l'uso del software libero e di sistemi di crittazione, indica Autistici/Inventati come risorsa libera che offre una panorama completo di servizi consapevoli della privacy tra cui Hosting, Virtual Private Network, Messaggistica ed Email. Il Washington Post lo riporta in un articolo intitolato: Lavabit e Silent Circle hanno chiuso: Che alternative restano?

Nel mese d'agosto il server autogestito dal collettivo Autistici/Inventati (A/I) dichiara di chiudere temporaneamente alle nuove utenze di fronte all'enorme quantità di nuove richieste.

Chiediamo a Bomboclat, co-fondatore dell'associazione Autistici/Inventati, cos'è che rende A/I privato.

"A/I in quanto associazione con ha a cuore anonimato e privacy sin dall'origine si è strutturata in modo da sapere il meno possibile di chi ospita, con politiche di -nessun log- delle attività svolte sui server, non chiediamo documenti d'identità per l'apertura di un servizio. Chiediamo una motivazione scritta minima di condivisione del nostro manifesto, e questa è a volte l'unica cosa che sappiamo dei nostri utenti. in 12 anni di lavoro svolto con queste modalità e avendo sempre promosso materiali di educazione al web in senso critico Prism-break ci ha elencati tra i soggetti cui ci si può fidare, da qui la nostra recente popolarità al grande pubblico. Gli esodati da lavabit presumibilmente ci han trovato così e sono venuti a bussare la nostra porta."

Il fatto di tutelare la privacy e addirittura di permettere l'anonimato dei suoi utilizzatori ha causato problemi legali ad A/I?

"Abbiamo ogni tanto ricevuto email in cui ci veniva chiesto di rimuovere dei materiali comparsi su qualche sito ospitato, o di levare qualche nome e cognome da qualche mailing list pubblica, ogni tanto la polizia ci chiede i log e i dati personali che noi non vogliamo sapere in primis. Se siamo di fronte a una ingiunzione di un tribunale che chiede la rimozione di materiale dal web adempiamo, se ci viene chiesto quello che non sappiamo (ossia i log oppure l'identità dell'intestatario di una email) non possiamo che non rispondere, se riteniamo che le motivazioni per cui ci chiedono di togliere qualcosa dal web non ci piacciono, abbiamo in alcuni casi percorso la via legale per difenderci."

Ora avete riaperto.

"Si era scelto di chiudere in quanto l'improvvisa ondata di richieste ci faceva sospettare che molti non avessero ben chiaro a chi chiedevano il servizio e abbiamo ritenuto che la prima fase di panico dell'utenza Lavabit potevamo anche evitarla. Considera che noi abbiamo sulle 12mila email, Lavabit era sulle 450mila, non si poteva certo pensare di farcene carico. Abbiamo poi comunicato via blog il nostro pensiero e al momento cerchiamo di stare più attenti del solito nell'approvazione delle richieste, ovvero cerchiamo di dialogare un minimo se non siamo sicuri che il nuovo arrivato abbia chiaro chi siamo e la nostra storia, in quanto non siamo un soggetto a fine di lucro ma una associazione con volontari, l'associazione è sostenuta da donazioni e questo fa la differenza quando i numeri di utenze ingrossano".


In quell'occasione, il fumettista Zerocalcare fece questo flyer di sostegno per Autistici/Inventati.

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