Apparso su MilanoX il 1 agosto 2011
Quelli che hanno la piega della prima falange del dito indice sinistro dolente, perché abituati da sempre a usarla per tenere la pagina del libro leggendo.
Quelli che si leccano l'indice del dito destro per girare pagina, quelli che mai e poi mai appoggerebbero il libro che stanno leggendo a aperto a faccia in giù per tenere il segno.
Quelli che aprono i libri a un angolo di 60 gradi per non sciuparli.
Quelli che fanno le orecchie in basso.
Quelli che prendono appunti a matita.
Quelli che usano i post-it sottili colorati come segnalibro.
Quelli che hanno pensato almeno una volta che fosse una buona idea procurarsi una lucetta a pile da attaccare alla copertina.
Quelli che deflorano il libro aprendolo in due e ripiegandolo su se stesso come fosse una rivista.
Quelli che tengono il libro con una mano sola come fosse un leggìo: tre dita dietro e pollice-indice davanti.
Quelli che si addormentano col libro aperto.
Quelli che se lo portano in bagno.
Quelli che si caricano di 4 chili di libri nel bagaglio delle vacanze.
Quelli che iniziano dieci libri alla volta.
Quelli che non hanno mai letto Moby Dick ma mai lo ammetterebbero.
Quelli che leggono veloce.
Quelli che annusano i libri nuovi.
Quelli che hanno la biblioteca personale.
Quelli che continuano a ricomprare i libri che hanno prestato non sanno più a chi.
Quelli che non si ricordano in che libro hanno letto quella frase.
Quelli che gli dispiace finire un bel libro.
Quelli che prendono i libri in biblioteca.
Quelli che battono i mercatini.
Quelli che oramai leggono solo i saggi.
Quelli che da quando scrivono non leggono più.
Quelli che muovono le labbra mentre leggono.
Quelli che leggono dieci pagine e cambiano libro senza rimorsi.
Quelli che saltano l'Introduzione.
Quelli che quando iniziano un libro lo devono finire.
Quelli che sono allergici alla polvere.
Quelli che non tengono mai i libri in doppia fila.
Quelli che hanno provato a metterli in ordine alfabetico per autore e poi per soggetto, e poi per dimensione.
Quelli che leggono un casino fin da piccoli.
Quelli che sentono parlare di libri elettronici da oramai dieci anni, ma soprattutto:
Quelli che gli fanno male gli occhi a leggere sul monitor retro-illuminato del computer.
"È come leggere su carta", diceva Gianni nel 1999 parlando del futuro. "Stanno già studiando il modo, ho visto dei prototipi". Per me il futuro è arrivato solo una settimana fa, quando dopo aver perso interesse nei confronti della tecnologia futura, che intanto non arriva, ho finalmente incontrato a New York un E-Book. Non sembra carta al tatto, ma all'occhio sì. È una tavoletta sottile e leggera a scale di grigio. Le batterie durano molto, e non è retroilluminato come il computer e lo smartphone.
Non saprei dire esattamente da quanto tempo i libri elettronici sono fruibili: cioè hanno un prezzo accessibile, non bruciano gli occhi e non sono blindati dal copyright, ma in questo momento lo sono.
Ho testato quindi due e-reader, il Nook e il Kobo.
Ho pensato di evitare il DRM-full-of (ma standard) Kindle della Amazon, anche ricordandomi l'allegra storiella di cronaca di quando Amazon decise di cancellare dai reader dei suoi clienti un libro di cui si accorge di non avere i pieni diritti. Una brutta faccenda che ha sollevato polemiche sulla vecchia questione se la persona abbia pieni poteri sull'oggetto che ha comperato, ossia possa farne ciò che vuole, dallo smontarlo al regalarlo, compresi i libri che ci sono dentro. O se invece il costruttore detenga dei diritti, ad esempio pretendendo che ne venga fatto solo l'uso che esso ha previsto, o addirittura monitorandone i contenuti e magari cancellandoli come nel caso di Amazon.
Una brutta storia, gli oggetti erano tutti collegati senza fili ad Amazon stessa ed il libro elettronico era stato regolarmente acquistato. Amazon lo cancella e partono denunce che obbligano il famoso distributore ad accordare rimborsi a scelta tra $30 in contanti, buoni regalo o rimettere a posto la candela (il libro in questione, ironia della sorte, si trattava proprio di 1984 di George Orwell). Cronache dall'oggi che sembrano prefigurare un mondo distopico dove il Grande Fratello controlla tutto e tutti. Articolo del NY Times
Escludendo quindi il Kindle, ed escludendo anche il reader della Sony che è famosa per essere assai menosa sulle questioni dei diritti d'autore, mi sono rimasti il lettore di Barnes & Nobles (la catena di librerie di New York) e quello realizzato dai canadesi, il Kobo.
Approfittando della possibilità che c'è in AMerica di comprare una cosa e poterla riportare indietro intatta (con lo scontrino) e farsi ridare i soldi senza dover dare tante spiegazioni, li ho maneggiati entrambi e alla fine mi sono tenuto il Kobo. A parte una piccola differenza di prezzo, $139+tax il Nook e 129+tax il $Kobo (entrambi giochi di parole sulla parola book) gli oggetti si assomigliano molto per dimensioni e prestazioni.
In breve: funzionano bene entrambi. Peso e dimensioni sono simili. Non hanno tastiera e lo schermo è touch-screen. Il Nook è più stiloso, ha una sensuale curva dietro che permette una buona presa e si porta appresso una bella gamma di custodie fatte apposta a forma di libro. Il Kobo è più squadrato e meno ovale del Nook, più minimale, anche se disponibile in diversi colori, col didietro morbidino.
Entrambi supportano EPUB, HTML, TXT e PDF.
Progetto Manuzio e progetto Gutenberg forniscono gli ebook DRM-free. I libri precedenti al 1923 in USA e un pò di classici Italiani sono disponibili grazie al progetto Manuzio e The Gutenberg.org Project in formato ePub. Sono scaricabili liberamente dalla rete e possono essere inseriti nel reader via USB. Non c'è bisogno di software proprietario, una volta collegato il cavetto USB all'e-reader il disco da 1GB si monta sul PC come una pennina. I costruttori chiamano questa tecnica: side-loading e non la vedono di buon occhio, preferiscono che l'e-reader, dotato di scheda ricevente wifi, si colleghi al loro negozio virtuale, anche solo per scaricare gli ePub gratis.
E dunque Dickens, Melville, Poe, Matilde Serao e Manzoni, Collodi, Omero e Dante eccetera vanno a riempire allegramente la biblioteca che sta in una mano e non pesa granché.
La fruibilità è ottima (sembra di leggere su carta e non ci si fa male agli occhi), e le batterie dicono che reggono un mese, (ma alla prova dei fatti un paio di settimane)
I PDF sono faticosi, lenti ad aprirsi e scritti piccoli, bisogna allargarli e leggere muovendosi destra-sinistra continuamente, il che è un pò scomodo. Dipende se il PDF è stato pensato per essere letto su di un e-reader, ad esempio quello della Mela Marcia di Apple, di AgenziaX funziona bene, ma altri PDF non sono davvero fruibili.
L'HTML viene letto ma una pagina per volta, dunque a buttarci dentro un manuale della O'Reilly ad esempio lo vedrà come 4000 singoli libri, il che è male.
Gli EPUB funzionano benissimo. Anche i TXT funzionano ottimamente.
L'Inglese è la lingua più diffusa tra i libri liberi. collezione di link dove scaricare libri drm-free in inglese
Le grosse compagnie che distribuiscono sia contenuti che contenitori, come Sony o Apple, pretendono grosse fette sulla vendita effettuata tramite il loro contenitore. Tra i pensieri estivi: dovrebbe essere proibito produrre latte ed anche avere una catena di latterie, si rischia il monopolio e infatti nella filosofia economica cio' e' anatema. Una notizia recente sul caso Apple che coinvolge proprio Quelli del Kobo. Articolo di pianetaebook
Ci sono un sacco di limitazioni dovute ai diritti d'autore. Alcune biblioteche, come quelle comunali a New York, prestano ebook ai loro iscritti tramite Internet. Per prendere libri in prestito dalla biblioteca ci vuole un account presso ADOBE che si fa garante col suo software di far passare i libri appiccicandogli una label che ne determina la scadenza e si fa così garante-guardiano della tutela dei diritti d'autore (ehi, ma tu guarda dove si è piazzata Adobe. Dal Font al DRM passando per il fotoritocco..)
Sul bypassare le restrizioni dei libri protetti da DRM (rivendicare il diritto a prestare) strumenti di rimozione DRM
Questi Electronic Book Reader hanno un dizionario inglese integrato, essendo dispositivi wireless se vanno in rete propongono di collegarsi a Facebook o ad altro Social Network, promuovono a premi una statistica sulle proprie abitudini di lettura, ma è possibile opt-out facilmente come possono essere anche messi in modalità "fly" ossia sconnessa. Non sono retroilluminati e sono dunque leggibili anche al sole, anche in spiaggia. Ma non al buio. Come un libro.
Ah, ho finalmente iniziato a leggere Moby Dick..