Uragano Wikileaks

Apparso su il Manifesto del 17 febbraio 2011.

scan

Lo slogan che scandisce: "l'informazione vuole essere libera" risale alla fine degli anni 60 e precede Wikileaks. L'espressione viene utilizzata in senso moderno nella Hacker Conference Californiana del 1984 dove si pone l'accento sulle contrapposte tensioni, da una parte l'informazione è commerciabile e vuole costare molto, d'altra parte per il maggior bene comune vuole essere libera (ma non per forza gratuita) e il costo per la sua diffusione si abbassa sempre più. È da questo contesto culturale che nasce Wikileaks nel 2006, proponendosi come spazio da cui diffondere anonimamente documenti riservati. La teoria che sta dietro a wikileaks.org, che si occupa di divulgazione di segreti militari, diplomatici e bancari proteggendo le fonti, è che la trasparenza di un sistema lo aiuterà a migliorare. È convincimento dei sostenitori dei sistemi aperti che sia più efficace un sistema trasparente e soggetto a verifica continua in quanto capace di migliorarsi, di progredire e che sia meno manipolabile. Il principio, che vale per il software, viene ora applicato di forza alle forme di governo il cui operato viene esposto e diventa verificabile. La segretezza, la privacy, la riservatezza aumentano il potere. Avere privacy dà potere. Per questo i cittadini devono averla mentre invece lo Stato (polizia, istituzioni, governo) non deve averla, perché egli È già il potere. Egli ha già il potere e non deve aumentarlo con la segretezza, a scapito altrimenti della libertà dei cittadini.

Wikileaks è un'organizzazione internazionale che nasce dall'opera di attivisti, hacker, giornalisti, dissidenti e matematici di diverse nazioni. Il nome deriva dall'unione lessicale tra Wiki, il sistema di scrittura collaborativo del web con cui era concepito il sito del 2006, e Leak, perdita o spiffero in inglese. Un Leak è un'informazione confidenziale che venendo rivelata diventa pubblica in Internet. Wikileaks ha cominciato ad operare nel 2007, pubblicando documenti relativi a complotti in Somalia, corruzione in Kenya, e divulgando una copia delle procedure a cui erano sottoposti i detenuti nel campo di detenzione di Guantanamo. Nel 2008 furono pubblicati quelli che saranno in seguito definiti: La Bibbia dei segreti di Scientology, i contenuti della casella email controllata dal politico Sarah Palin e i video delle proteste in Tibet censurati dalle autorità Cinesi. Il 2009 fu l'anno della pubblicazione delle intercettazioni telefoniche tra politici e uomini d'affari inerenti allo scandalo Petrogate in Perù, dei messaggi SMS inviati durante il 9/11 da New York, della lista dei siti Internet censurati divisi per nazione, e la notizia dell'incidente avvenuto lo stesso anno nella centrale nucleare di Natanz in Iran.

Nel 2010 sale l'attenzione mediatica in conseguenza del rilascio degli Afghan War Diary, 76mila documenti riservati provenienti dal Pentagono a proposito della guerra in Afghanistan. Rimarrà nella memoria il documento video chiamato Collateral Murder, girato da un elicottero USA da cui vengono mitragliati civili e giornalisti, e pochi minuti dopo anche i soccorsi; a bordo del furgoncino che tenta di portare via i feriti sono chiaramente visibili due bambini seduti. Nell'ottobre 2010 vengono pubblicati gli Iraq War Logs, riguardanti la guerra in Iraq e nel dicembre 2010 ha inizio il Cablegate, Wikileaks divulga i documenti degli uffici diplomatici; è così che si inizia a parlare degli Wild Parties, i festini selvaggi del Presidente del Consiglio Italiano, che così vengono descritti dall'Ambasciatore Americano.

Nel 2011, Mentre Wikileaks annuncia il Bankgate, prossimo rilascio di documenti sulle banche, nascono delle diramazioni che vanno ad aggiungerci al più antico esistente dal 1996, e sono openleaks.org e l'italiano globaleaks.org il quale si propone di ricevere e divulgare materiale riservato a livello locale/regionale, sostenendo il bisogno di trasparenza dei sistemi delle istituzioni e bancari anche a quel livello di dettaglio locale che una struttura internazionale come Wikileaks non può affrontare con efficacia. Viene anche aggiornato il sistema di distribuzione alla modalità decentralizzata, nodi peer-to-peer collegati tramite Tor e Freenet, in questo modo stanno nascendo ovunque dei sistemi di leaking localizzati, come pirateleaks.cz in Repubblica Ceca, indoleaks.org in Indonesia, brusseleaks.com per l'Europa e globaleaks.org in Italia.


Cenni storici e appunti

Wikileaks nasce dalla legislazione anglosassone (FOIA). Time Magazine scrisse che Wikileaks avrebbe potuto diventare uno strumento giornalistico tanto importante quanto il FOIA.

Un altro sito che contiene informazioni sensibili è nsarchive.org, il National Security Archive (NSA), biblioteca ed istituto di ricerca non-governativo ospitato dall'Università di Washington. Il sito contiene un imponente archivio di documenti declassificati ottenuti tramite il Freedom Of Information Act (FOIA), il quale prevede che dopo qualche anno le informazioni riservate decadano al rango di documenti pubblici e siano facilmente accessibili.

Il Freedom Of Information Act Americano è in vigore dal 1967 e consente la totale o parziale rivelazione delle informazioni e documenti controllati dal governo Americano. La densità della disclosure, o rivelazione, da parte del governo USA è variata negli anni a seguire, venendo limitata durante la presidenza Reagan e incrementata durante la presidenza Clinton. Il primo novembre 2001, subito dopo l'attacco dell'11 settembre e durante il suo primo mandato l'ex Presidente George Bush ha bloccato il Freedom of Information Act con un ordine che limitava la declassificazione progressiva dei documenti prodotti nel suo ufficio e consentiva a sé stesso e agli ex presidenti di mantenere segreta a tempo indefinito una parte arbitraria della documentazione prodotta durante l'incarico. L'ordine è stato revocato nel 2006 dal giudice federale Colleen Kollar-Kotelly la quale l'ha definito "arbitrario, capriccioso e contro la legge" (Reuters). La sentenza del giudice é giunta in seguito alla denuncia del NSA di Washington. L'ordine è stato definitivamente revocato il 21 gennaio 2009 dall'attuale USA Presidente Barack Obama.

L'Archivio del NSA contiene, accessibili online, manoscritti e microfiche, documenti di tribunale e registrazioni di atti governativi che spaziano dalla sicurezza nazionale allo spionaggio, ad esempio l'Operazione Condor, l'Affare Iran-Contra o la Crisi dei missili Cubana. Dal 2009 l'NSA ha reso disponibile alla consultazione online un archivio della Tortura, 83.000 pagine che trattano della detenzione e interrogatorio di persone durante le ostilità in Iraq e in Afghanistan e nel generale contesto della "guerra al terrore". Questi documenti sono stati raccolti, digitalizzati, indicizzati e resi pubblici allo scopo di creare una memoria istituzionale delle prove dell'uso della tortura nella condotta americana. I documenti sono stati ottenuti da collezioni private, report di giornalisti investigativi, atti giudiziari e leaks.

Il FOIA fa parte delle Legislazioni per la Libertà dell'Informazione, che regolamentano l'accesso ai dati conservati dallo Stato, stabilendo il processo legale conosciuto come il Right to know, il Diritto di sapere, caratteristico delle democrazie avanzate, e in parte attivo in Italia dalla legge n. 241 del 1990, la quale ribalta la situazione in vigore precedentemente introducendo la regola che l'accesso agli archivi è la norma, e la segretezza è l'eccezione.

Negli Stati Uniti questo tipo di legislazioni che promuovono la chiarezza sono anche note come Sunshine Laws, Leggi alla Luce del Sole. Probabilmente non è casuale che il nome della società che gestisce Wikileaks si chiami Sunshine Press, ed è all'indirizzo sunshinepress.org che si trova la pagina che permette l'upload immediato dei documenti.

Il FOIA Americano è in vigore dal 1967 e consente la totale o parziale rivelazione delle informazioni e documenti controllati dal governo. La densità della disclosure, o rivelazione, da parte del governo USA è variata negli anni, venendo limitata durante la presidenza Reagan e incrementata durante la presidenza Clinton. Il primo di novembre 2001, subito dopo l'attacco dell'11 settembre l'ex Presidente George Bush ha bloccato il Freedom of Information Act con un ordine che limitava la declassificazione progressiva dei documenti prodotti nel suo ufficio e consentiva a sé stesso e agli ex presidenti di mantenere segreta a tempo indefinito una parte arbitraria della documentazione prodotta durante l'incarico. L'ordine è stato revocato nel 2006 dal giudice federale Colleen Kollar-Kotelly la quale l'ha definito "arbitrario, capriccioso e contro la legge" (Reuters). La sentenza del giudice é giunta in seguito alla denuncia del NSA di Washington. L'ordine è stato definitivamente revocato il 21 gennaio 2009 dall'attuale Presidente USA Barack Obama.

L'Islandese Modern Media Initiative (IMMI) è una proposta parlamentare adottata nel giugno 2010 che intende creare in Islanda un luogo favorevole alla libertà d'espressione, di parola e di informazione. Si traduce in una giurisdizione che rifiuta l'interferenza di denunce che partono da altri paesi, e tutela i provveditori d'accesso considerandoli come meri intermediari dell'informazione che veicolano. Questo supporterà, nelle intenzioni del parlamento Islandese, il giornalismo d'inchiesta ed altre forme mediatiche della rete come blog, leak e server email pubblici. l'IMMI è una forma moderna europea delle legislazioni che promuovono la libertà dell'informazione.

il FFOIA, Free Flow of Information Act è Una legge US del 2007 intesa a proteggere news reporter e giornalisti esprimendo il diritto a rifiutare di rivelare le fonti e le informazioni raccolte durante l'indagine giornalistica. Non si tratta di una immunità senza riserve, il giudice può comunque decidere di dichiarare una notizia di pubblico interesse. In USA si dibatte in questi giorni se Wikileaks debba godere o meno di questo scudo.


It's the press, baby. "Cos'è questo baccano? E' la stampa, bellezza, la stampa. E tu non ci puoi far niente, niente!" Così diceva Humphrey Bogart parlando al telefono nel film l'Ultima Minaccia dove interpretava un editore intento a pubblicare notizie scomode.

Bradley Manning in isolamento: democracy now (en) e owni (fr)