SDF compie 20 anni

di Daniele Salvini, per Nova di agosto 2007

Festeggia quest'anno i suoi vent'anni di vita SDF freeshell.org uno dei più
longevi non-profit public unix access system.  I suoi quasi 30.000 membri si
aggregano attorno agli strumenti informatici liberi componendo una comunità
interconnessa formata da autori, studenti, ricercatori ed entusiasti.
SDF (Super Dimensional Fortress) è gestita da Stephen Jones, che ha partecipato
dall'inizio al suo mantenimento, utilizza il sistema operativo NetBSD e
incentiva nella sua comunità un uso evoluto e sapiente degli strumenti
informatici, chiama spesso al voto i suoi membri per decidere su problematiche
come: "ci aumentiamo lo spazio per la posta?".  Questa community interagisce al
suo interno usando la chat, i giochi ed un forum, verso l'esterno con un vecchio
gopher ma anche con un modernissimo spazio web personale completo di php e
cgi. Presentandosi come spazio di apprendimento e di crescita oltre che di
produzione, sono migliaia i programmi a disposizione, innumerevoli tenendo conto
che esiste anche la possibilità di installarli, ed è compreso il supporto per i
non vedenti.
Lo scopo di SDF consiste nel fornire strumenti informatici accessibili da remoto
per promuovere l'avanzamento dell'educazione pubblica, l'arricchimento
culturale, la ricerca scientifica e la ricreazione.  Per servirsene bisogna
utilizzare la riga di comando; ogni attività si svolge scrivendo parole in un
terminale, senza l'ausilio di una GUI, dell'interfaccia grafica, la quale, come
dice Neal Stephenson nel suo saggio: "In principio era la linea comando"
cryptonomicon.com/beginning.html altro non è che una metafora e sappiamo tutti
che il terreno di gioco delle metafore non è un ambito leale.
Scrivere invece che cliccare rappresenta una interazione meno mediata ed un
canale di comunicazione più diretto; la parola del resto è l'unico sistema che
permette di codificare pensieri, l'unico medium che rifiuta di sciogliersi nel
divorante torrente del media elettronico.  Ad alcuni potrà dare la sensazione di
passare da un word processor del 2007 a una macchina da scrivere lettera 22:
nessuna distrazione, massima sicurezza e affidabilità.  Per fare parte di SDF si
effettua un login in telnet come ospite seguendo le istruzioni sul sito, una
volta creato il proprio account spedire entro 30 giorni un dollaro in busta
chiusa indicando il nick scelto; la tecnica del dollaro è così spiegata da
Stephen Jones: "se qualcuno vuole solo un indirizzo di posta elettronica (e non
vuole fare parte di una comunità) troverà difficile usare telnet per creare
l'account, noioso prendersi la briga di spedire una busta e dispendiosa l'idea
di spendere un dollaro.  Spero così che preferisca un servizio commerciale come
yahoo o hotmail che gli offriranno esattamente quello che cercava: un indirizzo
email."
Tutto è iniziato con un solo computer nel 1987, adesso SDF è una rete di otto
server a 64bit che realizzano una potenza combinata di 21 GigaFlop sincronizzati
in tempo reale.  Collegarsi da un terminale (esistente di default su GNU/Linux e
su MacOSX, usando PuTTY con Windows) verso un computer a migliaia di chilometri
di distanza, aprire un editore di testo e scrivere questo articolo sapendolo
contemporaneamente replicato su otto diverse macchine in tre diverse parti del
mondo tra cui USA, Giappone ed Europa è un esperienza che vale il dollaro speso.
Oltretutto sembra fantascienza ma è vintage.

nota: l'antropologo Piero Vereni ha letto e scritto a proposito di questo articolo,
il tutto viene riportato e discusso dal blog nazione indiana.

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