Hackmeeting 2008 - l'emergenza è finita

scritto da Daniele Salvini, 20080930rev2, per Nova di ottobre 2008

All'undicesimo hackmeeting 2008 tenutosi a Palermo si respira aria di
fantascienza, non perché si vedano tecnologie futuriste o inaspettate,
tutt'altro; i partecipanti sembrano sognanti, impegnati e più perplessi del
solito, le persone non sono cambiate molto, gli argomenti neanche, oggi come gli
anni scorsi si parla delle stesse cose: profilazione, privacy, reti distribuite,
crittografia, anonimato. E' il fatto che se ne parli da anni a procurare nei
presenti quello sguardo scettico, assieme alla consapevolezza fantascientifica
che ad avvicinarsi sia stato il futuro. Il futuro di cui si parlava ieri, eccolo
qui oggi. Prima si avvisavano le persone dei pericoli incombenti, ora del
presente che vivono. Gli hacker presenti alla conferenza dal 26 al 28 settembre
hanno tenuto dei seminari tra i quali: storia dei sistemi crittografici, il web
3.0, strumenti di analisi della rete, privacy nelle email; si sono formati
gruppi di discussione come quello sulla biocibernetica e quello sul
radioascolto, nei quali hanno distribuito le loro conoscenze e offerto
stimolanti e talvolta deprimenti squarci del futuro, arte nella quale, grazie a
una conoscenza a basso livello della tecnologia hanno sempre mostrato di
azzeccarci abbastanza. All'HackIt 2008 viene presentato il libro "Guida
Steampunk all'Apocalisse" di Margaret Killjoy, fresco di traduzione.
L'immaginario steampunk vive in un mondo post-nucleare con cornice vittoriana
dove l'uomo ricomincia a organizzarsi. Gli steampunk preferiscono sicuramente le
macchine a vapore a quelle elettroniche ma condividono con gli hacker il piacere
(o la necessità) di sporcarsi le mani per far funzionare oggetti che
originariamente avevano un altro utilizzo. Il clima è apocalittico. Ora che il
futuro è arrivato sembrano tutti un pò turbati: l'uomo di cristallo che neanche
Goebbels osava auspicare si è realizzato senza bisogno di violenza, il motto di
Hitler: "chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere" viene oggi usato
come se fosse comune buon senso, un afroamericano è candidato come presidente
degli stati uniti, le major discografiche tutelano gli interessi dei loro
azionisti sorvegliando i bambini e ogni tanto li trascinano in tribunale per
violazione del copyright, parola che essi, i bambini, non riuscirebbero neanche
a pronunciare; i parchi e le strade delle città sono piene di telecamere di
sorveglianza. Uno scenario apocalittico al quale aggiungiamo che l'interesse
della popolazione nei confronti della tecnologia è perlopiù limitato al nuovo
telefonino come oggetto transizionale di moda, confonde la privacy con le
intercettazioni, e sembra in generale considerare vantaggioso il baratto della
propria privacy con la popolarità offerta dai social network; dunque si mettono
i propri dati personali sulle community online e i propri gusti, spostamenti e
attività quotidiane sui blog per godere dei vantaggi che offre il riconoscimento
sociale da parte dei propri simili, la quale cosa è simile a portare l'etichetta
dei vestiti fuori dai pantaloni, e offre gli stessi vantaggi, tra cui
probabilmente un'attività sentimentale più attiva. Gli svantaggi dello
sbandierare i propri dati a disposizione di tutti, o anche solo di lasciarseli
raccogliere in maniera incurante sono meno evidenti: ma lasciar conoscere a
sconosciuti la propria situazione medica potrebbe interessare alla compagnia
assicuratrice e portarla a diversificare il premio; parlando del futuro, una
banca potrebbe decidere di non accendere un mutuo avendo saputo a proposito
della persona più di quello che la stessa avrebbe voluto fargli sapere. Durante
questo Hackmeeting è stato scritto del codice, come per la freebox, un juke-box
per la condivisione di materiali audiovideo copyleft che è stato lavorato e
arricchito durante la tre giorni; scrivendo codice usabile su sistemi hardware
aperti è stato invece messo in funzione un simpatico robot capace di salutare i
nuovi arrivati con segnali vocali e luminosi. E' stato costruito uno spammer
bluetooth per condividere uno sfondo per cellulare a tema hackmeeting ed una
estensione per Firefox chiamata "Republic of Gossip", la quale una volta
installata nel browser, mostrerà al navigatore la home page di un noto
quotidiano nazionale online formattata colla colonna notizie scambiata colla
sezione riservata ai gossip. Senza alterare i contenuti ma solo cambiandone
disposizione. Una critica da parte degli smanettoni verso il medium in
questione, troppo occupato dal "lato B" dell'informazione. I presenti
all'Hack-It non hanno dimenticato come i media abbiano usato il patronimico
"hacker" come semplice acchiappa farfalle per indicare un delinquente che usa il
computer, e amano gli scherzi. Il software è stato firmato da Luther Blissett:
autistici.org/republicofgossip/ L'Undici ottobre 2008 si terrà in tutta Europa
"libertà, non paura" la prima giornata transnazionale europea a favore del
diritto alla privacy. Chiedendo "Diminuizione della sorveglianza indiscriminata,
valutazione delle esistenti misure di sorveglianza, istituzione di una moratoria
all'istituzione di nuove forme di sorveglianza, garantire la libertà di
informazione, comunicazione ed espressione in rete". Il diritto alla privacy
dovrebbe essere tutelato e non ceduto come se fosse irrilevante, neanche in nome
della sicurezza, non esiste nessun rapporto diretto dimostrato tra la perdita di
privacy e l'aumento della sicurezza, si invitano i governi europei a smettere di
trattare i propri concittadini come persone sospette. Gli hacker continuano ad
avvisare la società dei problemi legati al controllo, conoscono gli strumenti di
tutela che diffondono; preoccuparsi dei problemi altrui è una caratteristica che
richiede potenza e volontà e sarebbe naturale aspettarselo da chiunque,in un
universo pre-liberista e prima che la competizione diventasse un valore. Nel
nostro universo ce la si può aspettare dai santi, dai volontari, dai
caritatevoli e dai giusti, la comunità hacker che si è riunita a Palermo nei
giorni scorsi tenta di spiegare, con la foga di chi dona e la melanconia di chi
si ripete, che il diritto alla privacy viene difeso dalla legge anche se in
pratica i poteri di oggi la vedono come un intralcio o come una vittima
sacrificale; ripetono che l'anonimato nelle transazioni o nelle comunicazioni
equivale a libertà ed è un fattore di democraticità della società, che la
condivisione delle informazioni, la circolarità dei saperi frutta progresso e
benessere, il lavoro collaborativo e aperto rende di più e meglio. L'unica
eccezione a queste regole è uno stato di emergenza, durante il quale le regole
vengono temporaneamente sovvertite in virtù di un bene maggiore che richiede
sacrifici. Ma quando i sacrifici richiesti rischiano di uccidere l'organismo che
intendono salvare, l'emergenza è finita.


manifestino dell'hackmeeting
http://hackmeeting.org/images/manifestohackit.jpg

il manifesto DYI del 11 ottobre
http://wiki.vorratsdatenspeicherung.de/images/CMYB_Flyer_A6_05x148mm.png

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